
CELEBRAZIONE DEL "GIORNO DELLA MEMORIA" 1945 - 2025
In una società sempre più distratta e superficiale in cui l’informazione corre veloce e la storia rischia di essere ridotta a semplici titoli, il vero significato del Giorno della Memoria deve mantenere il suo più alto valore perché la memoria, quella vera, non è solo un esercizio di nostalgia ma uno strumento di comprensione del presente e di costruzione del futuro.
Era il 27 Gennaio 1945, ottanta anni fa, quando i soldati dell’Armata Rossa varcarono i cancelli di Auschwitz, rivelando al mondo l’inimmaginabile. Oltre 1,1 milioni di vite spezzate solo in quel campo: un numero che, nella sua freddezza statistica, non riesce a catturare l’immensità della tragedia personale che si cela dietro ogni singola storia.
I sopravvissuti e le sopravvissute all’Olocausto, preziosi testimoni di una storia al di là dell’umana comprensione, diventano sempre più rari, e senza il loro impegno e il loro sforzo, il rischio è che la commemorazione si trasformi in mero rituale. Per questo la “Giornata della Memoria” deve essere un'occasione per riflettere sulle cause che hanno portato a una tale tragedia dove uomini, donne bambini e bambine sono state perseguitate, torturate e uccise a causa della loro etnia, religione, orientamento sessuale o opinioni politiche; non può diventare una celebrazione come un’altra perché ha il compito di risvegliare una memoria che non dovrebbe mai assopirsi. Rischio presente anche oggi con nuovi conflitti e divisioni che attraversano il mondo.
L’Italia ha formalizzato il suo impegno alla memoria con la legge 211 del 2000 istituendo il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei italiani, e coloro che hanno rischiato la vita per salvare altri e proteggere i perseguitati.
Come amministrazione grazie anche con il contributo dell’Istituto comprensivo Tabarrini, l’Istituto Tecnico “Santucci” e varie associazioni, abbiamo organizzato una serie di eventi che vanno oltre le cerimonie ufficiali per creare momenti di riflessione e di necessario confronto per riconoscere i semi dell’intolleranza e dell’odio che in questo nostro tempo germogliano in forme nuove. Assistiamo ancora alla perpetrazione di crimini contro l’ umanità spesso con la legittimazione per quanto implicita di chi invece dovrebbe quantomeno provare a fermarli.
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